Place Place Phone Phone Mail Mail Opening Hours Opening Hours Shop Shop Secure Secure Restaurant Restaurant Person Info Calendar Info Room Info Other Info Adress Info

USA: approvato il “Big Beautiful Bill”, ma si riaccende il dibattito sulla sostenibilità del debito federale

 

Il 4 luglio, in concomitanza con la chiusura dei mercati per la festa dell’Independence Day, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva il cosiddetto “Big Beautiful Bill”, la nuova e controversa legge di bilancio fortemente voluta dall’amministrazione Trump.

Il provvedimento, già ribattezzato dai media americani con l’appellativo scelto dal Presidente stesso, rappresenta un punto di svolta nella politica fiscale statunitense. Da un lato, introduce un ampio pacchetto di agevolazioni fiscali a favore delle imprese — in particolare nei settori manifatturiero, energetico e tecnologico — con l’obiettivo dichiarato di rilanciare la competitività industriale e l’occupazione. Dall’altro, prevede rilevanti tagli alla spesa pubblica, tra cui misure fortemente contestate che colpiscono l’assistenza sanitaria per le fasce più fragili della popolazione.

L’iter legislativo si è rivelato tortuoso e politicamente divisivo. All’interno del Partito Repubblicano non sono mancate le resistenze, soprattutto da parte di senatori moderati preoccupati per le implicazioni sul deficit. Tuttavia, grazie a un mix di pressioni politiche e concessioni tattiche, Trump è riuscito a ricompattare la maggioranza e a portare a casa l’approvazione di una legge che ha il sapore di una dichiarazione d’intenti in vista delle elezioni presidenziali del 2026 (Midterm Elections).

Con l’entrata in vigore della legge, si riaccende ora il dibattito sulla sostenibilità del debito pubblico statunitense nel medio-lungo periodo. Secondo le proiezioni preliminari dell’Ufficio del Bilancio del Congresso (CBO), se non fossero stati rinnovati gli incentivi fiscali temporanei varati durante la presidenza Biden, il disavanzo sarebbe sceso già quest’anno sotto il 6% del PIL, per poi risalire progressivamente dal 2027 (linea blu).
La proposta iniziale della Casa Bianca prevedeva invece un sentiero più espansivo, con un deficit intorno al 7% nel 2026 (linea gialla).
Il testo approvato, arricchito da ulteriori emendamenti in Senato, prevede interventi ancora più incisivi, che potrebbero portare il deficit a livelli superiori (linea rossa). Se queste misure dovessero essere rese permanenti, il rapporto deficit/PIL rischierebbe di avviarsi su una traiettoria strutturalmente crescente (linea tratteggiata).

L’amministrazione Trump rigetta queste ipotesi, ritenendole eccessivamente pessimistiche. Secondo il Tesoro, le misure approvate stimoleranno una robusta ripresa economica in grado di generare maggiori entrate fiscali. A questo si aggiungerebbero i proventi derivanti dall’inasprimento dei dazi commerciali, che il governo intende rinegoziare nei prossimi mesi per riequilibrare la bilancia commerciale e rafforzare la produzione domestica.

Il limite principale del disegno di legge, tuttavia, è di aver rappresentato un’occasione mancata per affrontare la crescente crisi del debito federale e avviare le riforme strutturali del sistema tributario e dei grandi programmi di welfare come Medicaid, Previdenza Sociale e Medicare.
I mercati, almeno per ora, sembrano restare indifferenti: vedono questo provvedimento, lungo 870 pagine, come l’ennesima legge ad alto impatto fiscale che accresce il debito, ma che non sembra in grado di minare l’economia nel breve termine.

Uno degli aspetti più controversi è l’introduzione di requisiti lavorativi per i beneficiari del Medicaid in età lavorativa, abili al lavoro e non in condizione di bisogno. Secondo il Congressional Budget Office, ciò potrebbe comportare l’esclusione di circa 11,8 milioni di persone dall’assistenza sanitaria. Tuttavia, per la maggior parte degli americani, tasse e copertura assicurativa rimarranno invariate.

In definitiva, i mercati finanziari restano al momento sostanzialmente calmi. Gli spread sui titoli di Stato americani non mostrano segnali di tensione, e il dollaro continua a beneficiare del suo status di valuta di riserva globale. Tuttavia, l’equilibrio resta fragile, e le scelte fiscali adottate oggi potrebbero avere effetti di lungo periodo profondi e potenzialmente destabilizzanti per l’economia americana.

Pubblicazione del 14 luglio 2025
icon-private

Private

Con l'esperienza di Private Banking come una Banca Privata svizzera, PRADER BANK si trova oggi laddove le altre banche vorrebbero arrivare domani.

Saperne di piu
icon-corporate

Corporate

Gestione della liquidità per ottimizzare rischio e rendimento, attraverso forme alternative di finanziamento, volte a fornire soluzioni alle necessità degli imprenditori.

Saperne di piu
icon-family-office

Family Office

La stragrande maggioranza delle domande sul patrimonio richiede l'esperienza di specialisti, capaci di andare oltre le conoscenze bancarie tradizionali.

Saperne di piu

Vi abbiamo convinto?

Saremmo lieti di consigliarVi in un incontro di persona